Il nuovo ospedale Galeazzi di Milano, esempio di “smart and energy building management”

 

Smart and energy building management. Una formula che calza a pennello se si vuole raccontare uno dei più importanti progetti di edilizia ospedaliera attualmente in corso, peraltro ormai prossimo al traguardo del taglio del nastro: il nuovo Galeazzi di Milano [Guarda il video]. A metterci la firma il Gruppo San Donato, che dopo tre anni di intenso lavoro sta per assistere al compimento di una sua grande opera, anche in ragione della gestione della tecnologia e dell’energia che l’accompagna [Leggi questo articolo sul profilo LinkedIN del GSD].

 

Il nuovo complesso sanitario sta sorgendo nel cuore del MIND, Milano Innovation District, nell’ex area Expo 2015, per l’esattezza in prossimità di Cascina Triulzia. Diventerà, tra le altre cose, il polo di riferimento internazionale nella chirurgia ortopedica e cardiovascolare (Istituto Clinico Sant’Ambrogio).

Il nuovo Galeazzi sarà benchmark e landmark insieme. Esempio di quantità e qualità costruttiva. Sul primo fronte il Gruppo San Donato, collaborando con importanti realtà come GSD Real Estate, GKSD Edile, GKSD ESCo e GSKD Monitor, ha dato vita a un edificio di 16 piani fuori terra occupante una superficie complessiva di 180.000 metri quadrati. Con i suoi 94 m di altezza, l’ospedale si candida inoltre a entrare nella Top 8 delle strutture più alte d’Europa e nella Top 75 di quelle mondiali.

Parlando di qualità, invece, si ritorna alle password citate nell’incipit: smart ed energy. La seconda si articola, per esempio, in una serie di impianti all’avanguardia che consentiranno di minimizzare consumi, emissioni e dispersioni. L’ospedale utilizzerà 3 pompe di calore ad acqua di falda per sfruttare energia geotermica e free cooling, nonché un sistema fotovoltaico. Sono infine previsti il collegamento a un sistema di tele-riscaldamento alimentato dalla termovalorizzazione di rifiuti solidi urbani e una centrale di cogenerazione ad alto rendimento per l’autoproduzione di energia elettrica e termica.

La gestione green annua della struttura porterà a un “risparmio” di 5.000 tonnellate di CO2 equivalenti, che corrispondono a 2.200 tonnellate di petrolio non utilizzate. L’obiettivo dichiarato: il raggiungimento del livello Gold della certificazione Leed New Construction V4-Healthcare per la sostenibilità ambientale.

In chiave “smart building”, invece, un aspetto tra i numerosi da sottolineare riguarda l’antisismica. Il nuovo Galeazzi è infatti diviso da 2 giunti, dotati di connettori di taglio e shock transmitter, una serie di “accortezze” che, rilevano dal Gruppo San Donato, consentiranno le dilatazioni termiche rendendo l’ospedale monolitico nei confronti di un eventuale sisma.

I 164 dispositivi shock transmitters (o “accoppiatori oleodinamici”), in particolare, sono stati sviluppati e forniti a GKSD ESCo da Bearings and Joints, azienda specializzata, oltre che in questo genere di tecnologia tipicamente “building”, anche in giunti e appoggi per le infrastrutture di trasporto, stradali e ferroviarie. Una peculiarità: gli accoppiatori sono costantemente monitorati, H24 e 7 giorni su 7, attraverso un sofisticato sistema che ne consente il controllo continuo da remoto, per andare a intervenire in modo mirato in caso di non funzionamento.

[Guarda il video dedicato alla tecnologia antisismica BJ]

error: Content is protected !!