Su leStrade la storia delle barriere Vita prodotte anche dall’azienda cilena Tecnovial

 

Una storia che racconta di come la sicurezza stradale ha saputo unire… due continenti, Europa e America. è quella raccontata dalla rivista leStrade e che vede protagonisti Vita International, Main Partner di astepON [Vai alla scheda], e l’azienda cilena Tecnovial, che da tempo hanno in essere una collaborazione che prevede la produzione delle barriere di sicurezza in legno e acciaio sviluppate da Vita anche in Cile, per l’esattezza nello stabilimento di Tecnovial di Santiago, la capitale. La vicenda, narrata sotto forma di intervista all’ingegnere cileno che coordina il progetto, troverà spazio sul prossimo numero di leStrade, come annunciato dalla stessa rivista, ma è già stata anticipata sul web e su LinkedIn, proprio per la sua peculiarità e interesse, che infatti sta suscitando.

Rimandandovi, per i particolari, alla lettura dell’articolo, che è già possibile scaricare, oltre che dalle fonti citate, anche cliccando su questo link, possiamo solo aggiungere che questa specifica iniziativa – che si fonda sui principi dell’innovazione, della gestione sostenibile dei processi e, soprattutto, sul “fare rete”, al di là di ogni possibile confine – ben esemplifica lo spirito di networking di astepON, che con Vita International collabora da lungo tempo.

L’oggetto del discorso, vale la pena ribadirlo, sono le barriere di sicurezza che, prendendo in prestito le parole dell’ingegnere cileno intervistato Luis Araya Gonzalez, hanno una funzione “duale, ovvero possono essere installate come una barriera metallica con caratteristiche proprie e successivamente, a seconda della volontà dell’ente gestore, con un aggiunto rivestimento in legno. Così facendo cambia l’estetica, ma
non la sostanza, perché il sistema nel suo complesso, con o senza legno, continua a essere pienamente certificato“.

Per ulteriori informazioni sulle barriere Vita International rimandiamo anche alla nostra scheda Tender Marketing [clicca qui]. Un’ultima notizia ricavabile dall’articolo: le barriere Made in Italy non hanno riscosso un alto gradimento soltanto in Cile, ma anche in molti altri paesi del Sud America, quali Argentina, Costarica, Panama, Nicaragua, Perù, Bolivia e Paraguay.

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