Innovazione a Cosenza: il versatile Mini-Guard installato come separatore di flussi

 

Barriera mobile, ma anche fissa, nel segno della massima versatilità. E soprattutto con esito positivo dei crash test, con un valore aggiunto, dunque, in termini di miglioramento della sicurezza stradale, si pensi al fatto che consente di evitare i salti di carreggiata reindirizzando i veicoli, nel malaugurato caso di impatto, nel modo più opportuno. Stiamo parlando di Mini-Guard, la soluzione Prealux, il main partner astepON che, ricordiamolo, è anche membro AISCAT, l’Associazione Italiana delle Società Concessionarie di Autostrade e Trafori) ideale nel caso sia necessario garantire elevati standard di sicurezza stradale, ma allo stesso tempo configurare o riconfigurare percorsi, anche non lineari.

Mini-Guard, però, dà il meglio di sé non solo nella salvaguardia dell’utenza in circolazione, ma anche per la valenza “salvaspazio”, di qui l’alto gradimento da parte di progettisti e gestori della strada.

Già molto usato per la più corretta separazione dei flussi viari da quelli di cantiere, oggi Mini-Guard è un autentico toccasana anche e soprattutto nei contesti di viabilità urbana, proprio in quanto elemento che riesce agevolmente a mettere ordine (e sicurezza) nei distinti flussi di traffico. Anche quando lo spazio è limitato: anche quando le tortuosità non mancano, ed è opportuno che i percorsi vengano messi in dovuta sicurezza.

Un caso scuola di questa fattispecie arriva ora dal centro di Cosenza, dove il Comune, tradizionalmente sostenitore di buone pratiche nel campo della sicurezza stradale sia sul fronte educational, sia per quanto riguarda le dotazioni viarie, sta impiegando proprio Mini-Guard come separatore di itinerari. Il dispositivo, ricordiamolo, è una barriera di sicurezza (temporanea, ma anche utilizzabile in via permanente, come abbiamo visto) in acciaio dotato di catadiottri sulla parte superiore e inferiore e pertanto efficace anche in condizioni di scarsa visibilità.

Il sistema è testato secondo la normativa DIN EN 1317 e ha superato con successo i livelli di resistenza all’impatto T1, T2 e T3. È molto leggero (48 kg per ogni elemento, movimentabile quindi a mano), ha una larghezza relativa di 200 mm più 300 mm carrabili, e può facilmente essere assemblato a mano, grazie a un particolare plug-in, con l’ausilio di solo due addetti.

Si tratta, come detto, un autentico campione di flessibilità, molto apprezzato nei cantieri ma anche, dunque, in ambito cittadino, un contesto generalmente condizionato da interventi sull’infrastruttura piuttosto frequenti, con relative necessità di modifica di flussi veicolari. Il caso di Cosenza, ora, può fare scuola.

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